Nazim Hikmet
Nazim Hikmet (Salonicco, 20 novembre 1902 per l'anagrafe ma nato nel 1901 - Mosca, 3 giugno 1963) - nome completo: Nâzım Hikmet Ran, che in lingua turca, senza puntino sulla i di Nâzym, si pronuncia Nâzœm) - è stato un poeta turco.
Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi. Hikmet è diventato, mentre era ancora vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue.
Condannato per marxismo fu il solo scrittore
d'importanza ad evocare i massacri
armeni
del 1915 e 1922.
Nato a Salonicco (attualmente in Grecia) dal funzionario Nazim Hikmet Bey e dalla pittrice Aisha Dshalila studiò nel liceo francese di Galatasaray (Istanbul) e studiò anche nell'Accademia della Marina militare che dovette però lasciare per ragioni di salute. Durante la guerra d'indipendenza, si schierò subito con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavorò come insegnante a Bolu. Studiò poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) e diventò membro del partito comunista turco negli anni venti.
Dopo il suo ritorno in Turchia nel 1928, senza visto, Hikmet scrisse articoli, scenari ed altri scritti. Fu condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare ma amnistiato nel 1935. Nel 1938, fu condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk. Grazie all'intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson, Jean-Paul Sartre scontò solo 12 anni e nel 1950 venne liberato.
Si sposò con Münevver Andaç, una bravissima
traduttrice in francese e polacco ma nel 1951, a
causa delle costanti pressioni, fu costretto a
ritornare a Mosca (Russia) ma la moglie e il
figlio non poterono seguirlo ed egli trascorse
il suo esilio in tutta Europa, perse la
cittadinanza turca e divenne polacco. Nel 1960
si innamorò della giovane Vera Tuljakova e la
sposò.
Morì il 3 giugno 1963 a causa di una crisi
cardiaca mentre si trovava in esilio a Mosca.