Karl Kraus (29 aprile 1874 - 12 giugno, 1936), austriaco, è stato un importante scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta. Viene generalmente considerato uno dei principali satirici di lingua tedesca del ventesimo secolo, ed è noto specialmente per le sue critiche taglienti alla cultura, ai politici tedeschi e alla stampa.
Kraus naque in una ricca famiglia ebraica, da Jakob Kraus, un fabbricante di carta e da sua moglie Ernestine Kantor, a Jičín, in Boemia, oggi nella Repubblica Ceca. La famiglia si trasferì a Vienna, in Austria nel 1877.
L’infanzia di Kraus rappresenta il terreno fertile su cui crebbe lo scrittore polemico e satirico che tutti conoscono; tre fattori essenziali ne determinarono presto l'identità: l’essere austriaco, l’essere ebreo e la appartenenza ad una famiglia borghese benestante. È per la fatale convivenza di questi tre elementi che Kraus divenne presto protagonista di una grande lotta contro il mondo, ma anche tacitamente contro se stesso. I suoi rapporti con la cultura ed il pensiero borghese furono ,per esempio, molto contradditori, e manifestati più o meno esplicitamente attraverso un odio nutrito, verso una classe sociale che tuttavia non riuscì mai ad abbandonare. Karl Kraus era un bambino molto delicato, incline alla malattia, ed afflitto già durante la sua prima infanzia da evidenti sintomi di una deviazione della colonna vertebrale, nonché da miopia. Il suo più grande biografo, Paul Schick, ricorda come la madre si preoccupò sempre molto teneramente della sua salute e come Kraus soffrì tremendamente dopo la sua prematura scomparsa.
Ciò che più di ogni altra cosa riuscì a risvegliare lo spirito critico e curioso di Kraus durante i suoi primi anni scolastici fu l’incontro con ciò che la sua famiglia non poteva e non avrebbe mai potuto offrirgli: l’arte, la poesia, la musica, il teatro. Come riconobbe anche Walter Benjamin, che scrisse copiosamente sulla vita e le opere di Kraus, furono proprio le poesie che Kraus trovò sui banchi di scuola a fornirgli un primo vero modello di scrittura creativa. Autori definiti talvolta "naïve", ma anche essenzialmente sinceri, che Kraus ricorderà e dai quali apprese il ritmo, il suono della parola.