François Truffaut (Parigi, 6 febbraio 1932 - 21 ottobre 1984) è stato un regista, un attore ed un critico cinematografico francese. Ha contribuito alla nascita del movimento della Nouvelle Vague.
François Truffaut nasce a Parigi, vicino Place Pigalle, il 6 febbraio 1932. La madre è Jeanine de Montferrand, all'epoca appena diciottenne. Il padre è Roland Truffaut, un architetto-decoratore che lo riconobbe come suo pur non essendone il genitore biologico. Il futuro regista nel 1945, leggendo il diario di Roland, scopre la verità anche se per scoprire la vera identità del padre naturale dovrà aspettare la fine degli anni '60 - quando, per la realizzazione del film Baci rubati (1968), il regista contatta un investigatore privato, Albert Duchenne dell'agenzia Dubly, e ne approfitta per affidargli il compito di individuare il suo padre biologico. Viene così a sapere che si tratta di un dentista ebreo, divorziato, che viveva a Belfort. Esita a lungo ma poi decide "di non allacciare i rapporti con il padre ritrovato: era davvero troppo tardi, e poi non voleva creare dei problemi al padre legale Roland Truffaut".
Le circostanze in cui avvenne il concepimento segnarono l'infanzia del regista. La madre, appena diciottenne, quando scopre di essere incinta vorrebbe abortire ma la famiglia (di militari conservatori) si oppone e, per il periodo della gravidanza, la manda in "una sorta di convitto per 'traviate'". Dopo la nascita il bambino viene dapprima messo a balia e poi mandato in campagna dalla nonna presso la quale trascorrerà i suoi primi anni di vita.
Dopo il parto la madre trova un lavoro di segretaria al giornale L'Illustration in cui lavora anche il nonno del futuro regista, l'ex ufficiale Jean de Monferrand. Appassionata di montagna, Jeanine conosce al Club Alpino Francese, di cui il padre è socio onorario, un designer industriale, Roland Truffaut. Nel novembre 1933 si sposano e Roland riconosce il bambino che però andrà a vivere con loro solo alcuni anni più tardi, alla morte della nonna materna.
Il rapporto con la nonna è stato fondamentale per la nascita di una delle grandi passioni del futuro regista, quella per la lettura. Di salute gracile, il piccolo François non frequenta la scuola materna ed è la nonna, autrice di un libro sul bigottismo (mai pubblicato) e appassionata lettrice, che lo introduce nel mondo dei libri. È lei che dapprima legge per lui e, poi, gli insegna a leggere. L'amore per la letteratura e per i libri è una delle costanti della vita del regista fin da allora. Lui stesso dirà: "mia madre (...) non sopportava i rumori e m'impediva di muovermi e parlare per ore e ore. Allora io leggevo: era la sola occupazione a cui potessi dedicarmi senza disturbarla. Durante l'occupazione tedesca ho letto moltissimo e poiché stavo spesso solo, mi misi a leggere i libri degli adulti (...). Arrivato a tredici o quattordici anni comprai, a cinquanta centesimi al pezzo, quattrocentocinquanta volumetti grigiastri, Les Classiques Fayard, e mi misi a leggerli in ordine alfabetico (...), senza saltare un titolo, un volume, una pagina".
Alla passione per la lettura non corrisponde però un buon rapporto con le istituzioni scolastiche. Fino al 1941 frequenta il Lycée Rollin in cui, secondo le sue parole, si sente un estraneo. Il fallimento dell'esame di ammissione al sesto anno è l'inizio di un lungo peregrinare tra numerose scuole: "avevo una pessima condotta, più ero punito più diventavo turbolento. A quel tempo venivo espulso molto di frequente e passavo da una scuola all'altra". Ed è proprio in una delle numerose scuole che frequenta per brevi periodi, quella sita al n. 5 di rue Milton, che il dodicenne Truffaut conosce Robert Lachenay di un anno e mezzo più grande. Ne nasce, anche grazie alla comune passione per la letteratura e per il cinema, un'amicizia che durerà tutta la vita. Lachenay nel numero speciale che i Cahiers du cinéma dedicheranno al regista nel dicembre 1984, scrive "l'incomprensione che i suoi genitori manifestavano per lui era simile a quella dei miei. Ciascuno di noi non aveva che l'altro a far le veci della famiglia (...) Se non ci fossimo incontrati e sostenuti a vicenda, certamente ci saremmo avviati entrambi su una brutta strada".
Il primo film che il giovanissimo François Truffaut vede è Paradiso perduto di Abel Gance, che gli comunica una forte emozione. Da allora frequenta assiduamente i cinema, spesso durante le ore di lezione con conseguenze facilmente prevedibili sulla sua resa scolastica. Bocciato più volte, lascia presto la scuola e, poco prima della liberazione di Parigi, fugge dalla colonia in cui lo avevano mandato e trova un lavoro come magazziniere. Dopo aver perduto il lavoro, fonda un cineclub in concorrenza con quello di André Bazin che conosce in quest'occasione. Sarà una figura fondamentale per il futuro di Truffaut.
Lo stesso Truffaut ha raccontato: "Mio padre ritrovò le mie tracce e mi consegnò alla polizia. Sono stato ospite per molto tempo del riformatorio di Villejuif da cui mi fece uscire André Bazin. Sono stato manovale in un'officina, poi mi sono arruolato per la guerra d'Indocina. Ho approfittato di una licenza per disertare. Ma, dietro consiglio di Bazin, ho raggiunto il mio reparto. In seguito sono stato riformato per instabilità di carattere". Bazin sarà per François Truffaut quell'autentica figura paterna che gli era mancata.
Sarà sempre Bazin a trovargli lavoro presso il servizio cinematografico del Ministero dell'agricoltura e, poi, lo assumerà come critico cinematografico presso una rivista da poco fondata: Cahiers du cinéma.